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Induzione Ipnotica

Una tecnica pratica per indurre lo stato di ipnosi

Dopo aver parlato dell’ipnosi nella pagina IPNOSI E MENTALISMO veniamo qui ad affrontare la tecnica dell’induzione ipnotica,ossia il metodo con cui si conduce una persona in stato di ipnosi

Diciamo subito che le tecniche sono innumerevoli e di vario tipo, con l’uso di oggetti,la fissazione di un punto,con metodi non verbali che escludono l’uso della parola nella fase induttiva e tanto altro.

Premettiamo anche che troverai tante informazioni nel web su come ipnotizzare ma devi sapere un paio di cose importanti che solitamente nessuno ti dice.

Come già accennato nella pagina IPNOSI E MENTALISMO la cosa importante non è cosa si fa, ma il come lo si fa!

Ossia l’atteggiamento e l’intenzione con cui si attua la tecnica induttiva.

L’efficacia della tecnica è proporzionale alla convinzione con cui la proponi perchè questa convinzione tua personale si riflette sul soggetto che devi ipnotizzare e in maniera subliminale si trasmette , viene percepita e crea la suggestione.

Un altra cosa importantissima che non viene solitamente detta è che se prima non ti crei un personaggio credibile e coerente come ipnotista non riuscirai ad ipnotizzare, anche qui il fenomeno della suggestione non si innesca.

Non pensare quindi che basta leggere una tecnica induttiva e poi essere in grado di ipnotizzare,come in tutte le cose occorre la PRATICA !

Con la pratica costante si affina la tecnica e si capiscono qui particolari di funzionamento del meccanismo ipnotico che non sono spiegabili a parole.

Altra cosa, non pensare di poterti esercitare con l’ipnosi su amici, parenti e genitori,ai loro occhi tu non sei un ipnotista quindi non innescherai la suggestione e l’ipnosi non ci sarà.

Pensa che nemmeno i grandi ipnotisti riescono ad avere buoni risultati con amici e parenti!

Ti chiederai allora come fare per esercitarti!

Prima cosa studia bene la tecnica, impara il procedimento anchea memoria finchè non sarai in grado di gestirlo autonomamente,poi trova persone che sian o semplici conoscenti o sconosciuti.

Visto che sei qui a leggere su GiochiDiMagia sei sicuramente un prestigiatore,sfrutta questo per proporti!

Presentati e proponi un gioco di carte, monete,mentalismo,ciò che vuoi non importa,basta che faccia colpo sull’immaginazione del soggetto.

Alcune fonti non son d’accordo col proporre ad esempio un gioco di carte prima dell’ipnosi,ma poi in pratica la cosa funziona quindi sentiti libero di agire come credi!

Ricordi? Non conta il COSA ma il COME !

Il gioco di prestigio ti apre un varco,fa in modo che il soggetto cominci a vederti come un personaggio ,sii vago,non dire nulla ,non dire la parola prestigiatore, trucchi,ecc, lascialo fantasticare!

Hai capito vero? Ti stai creando il personaggio aglio occhi del soggetto!

Quando vedi che il soggetto è abbastanza stupefatto, e se hai più soggetti innanzi a te sciegli quello più meravigliato ed incredulo,sarà il più suggestionabile.

Nella pagina GIOCHIFREE del sito c’è il gioco della scottatura al dito che è sfruttabilissimo come introduzione all’ipnosi.

A questo punto metti via le carte e di al soggetto che ora vuoi tentare un ESPERIMENTO!

Si chiamalo proprio esperimento, qualcosa che lascia intendere che può funzionare o meno.

Veniamo al dunque, l’ipnosi è una cosa semplice proponi al soggetto di incrociare le dita delle mani come in segno di preghiera, digli di stringere con forza e allontanare gli indici delle mani distendendoli.

SUGGERISCI al soggetto con tutta la convinzione di cui sei capace, con tono eloquiente e sicuro che ora immaginerà di avere delle calamite negli indici, potentissime calamite che si attraggono irresistibilmente,dai per scontato che ciò accadrà! Ilsoggetto lo percepisce!

Ecco le tue parole: immagina di avere delle grosse calamite negli indici e cominci a sentire una forza irresistibile che li attira tra loro, è proprio cosi, non ci puoi far nulla,è la stessa forza che provavi divertito quando da bambino giocasti la prima volta con due calamite,le dita si avvicinano sempre più e più cerchi di resistere più la forza con cui le dita si attraggono aumenta.

Cerca di dare un ritmo alle parole che dici ed enfatizza col tono di voce quelle importanti che vuoi che vengano percepite dal soggetto con maggior forza.

Stai tranquillo, se fai le cose come si deve il soggetto seguirà le istruzioni,ma c’è di più con questo esperimento delle dita non corri il rischio di fallire perchè le dita si avvicinano veramente da sole per un fatto fisiologico!

Questa cosa servirà a far capire al soggetto che stai dicendo la verità,quindi in seguito accetterà più facilmente le altre suggestioni e allo stesso tempo tu ti rafforzi credendo in te stesso e in ciò che stai facendo e questo a sua volta si riperquote positivamente sull’efficacia dell’induzione!

 

Cominci a capire come funziona la cosa?

Continua a SUGGESTIONARE fin quando gli indici non si toccano, in quel momento accompagna con un gesto le mani del soggetto giù sulle gambe dicendo rilassati.

A questo punto puoi passare una mano dall’alto verso il basso davanti agli occhi del soggetto comunicandogli senza parole di chiudere gli occhi, quasi sempre li chiudera col solo gesto, se non dovesse farlo digli pure “ORA PUOI CHIUDERE GLI OCCHI” che è più accettabile di “CHIUDI GLI OCCHI”.

Ora parla al soggeto in questo modo : mentre sei seduto qui davanti a me , tranquillo e rilassato,con le braccia comodamente appoggiate sulle gambe e ascolti la mia voce (nota sono affermazioni indiscutibilmente VERE), puoi immaginare di avere davanti una porta, di aprirla e vedervi una scala in discesa e cominciare a scendere il primo gradino (usa le congiunzioni E, grammaticalmente nel testo scritto non son belle ma nel discorso ipnotico dan un senso di continuità alla procedura).

Ti senti ORA piu rilassato ,scendi un altro gradino e poi un altro ancora.

Puoi suggerire al soggetto di dire il numero del gradino, per esempio 10 tisenti rilassato, 9 sempre piu rilassato, e cosi via, cioè associare ad un numero un evento.

Quando arriva infondo alla scala suggeriscili che vede una porta davanti a se !

Di al soggetto di aprire la porta e che mentre la apre cadrà in un profondo stato di ipnosi,oppure puoi anche dire “DORMI!”

Effettivamente a questo punto il soggetto è già da un po che si trova in un certo stato di ipnosi, facendo cosi approfondirai lo stato.

Continua pure con le suggestioni, per esempio puoi far immaginare al soggetto che si trova in riva ad un bellissimo lago o in riva al mare in un atollo sperduto.

Descrivi minuziosamente le onde del mare che si infrangono, il tepore del sole sulla pelle,il profumo del mare e lui sarà li!

Per far uscire il soggetto dall’ipnosi applica la procedura all’inverso, esattamente l’inverso, uscire dalla porta , fare i gradini all’inverso in salita, ecc

Cosa buona è nella procedura inversa, durante i gradini dare suggestioni positive, uno cominci ad uscire dallo stato ipnotico, due ti senti rilassato e riposato,tre provi un senso di vigore che attraversa il tuo corpo,quattro ti senti con una forte energia pronta per essere usata per il tuo lavoro e la tua vita, ecc fino a 10 SVEGLIATI !

Questa è una procedura per indurre un soggetto in stato di ipnosi,ma ricorda è VIETATO usare l’ipnosi per fare TERAPIE da personale non medico, quindi regolati di conseguenza.

L’ipnosi si può usare da personale non medico solo a scopo di intrattenimento e spettacolo senza dare suggestioni finalizzate a terapie di alcun tipo.

Devi anche sapere pur essendo l’ipnosi uno stato naturale e non pericoloso, alcuni tipi di persone come gli epilettici per esempio possono andare incontro a problemi con l’ipnosi.

Studia l’ipnosi e praticala con passione e costanza rispettando sempre i soggetti che hai davanti.

Se vuoi approfondire il tema dell’ipnosi puoi visitare la pagina IPNOSI E MENTALISMO dove troverai una selezione di libri e DVD che ti aiuteranno a capire meglio questo splendido potenziale della mente umana.

IPNOSI e MENTALISMO

Ebook MENTALISMO MODERNO PURO

Buon divertimento!

N.B.: Si informa che GiochiDiMagia non è responsabile sotto nessun aspetto per problemi derivanti da una errata comprensione e applicazione delle informazioni presenti sul sito.

Comunicare in maniera subliminale

La suggestione è un arma fondamentale in ipnosi, l’ipnosi è suggestione!

L’esperienza di vari ipnotisti insegna che lo sguardo svolge un ruolo fondamentale nell’induzione ipnotica e che gli occhi per esercitare questo fascino debbono essere tenuti aperti il più possibile,spalancati senza esagerazioni,incertezze e battiti di ciglia.

La cosa risulta difficile in quanto tale movimento è involontario quindi bisogna sforzarsi per renderlo ubbidiente alla nostra volontà.

Per rendere l’idea dell’importanza di ciò basti pensare che la fascinazione ,della quale parleremo prossimamente,avviene esclusivamente tramite lo sguardo.

Il punto in cui un ipnotista fissa il soggetto non è dritto negli occhi, bensi’ alla radice del naso.

Il soggetto non sa questo particolare e guarda invece realmente negli occhi l’ipnotista.

Al di la dell’induzione ipnotica puoi usare la fissazione alla radice del naso durante qualsiasi conversazione, di lavoro, di amicizia, di amore e l’influenza che avrai sul soggetto sarà maggiore, sarai più convincente e persuasivo.

Per ottenere uno sguardo fisso, sicuro, ipnotico,devi allenarti davanti allo specchio, sforzandoti di tenere gli occhi aperti il più a lungo possibile, all’inizio lacrimerai, ma con l’allenamento riuscirai a ottenere il tuo obbiettivo.

 

L’altro potente mezzo si suggestione è la parola, con essa un ipnotista ripete molte volte le suggestioni, ossia le idee a cui vuole che il soggetto pensi e che poi accetti.

Una cosa importante nella suggestione è che l’ipnotista per renderla più forte mentre parla deve pensare fortemente che ciò che dice assolutamente accadrà, anzi deve darlo per scontato!

Questo approccio mentale si trasmette in maniera subliminale al soggeto che viene più fortemente suggestionato.

Perciò la voce deve essere decisa, forte e ferma, convinta!

Quindi suggestioni con lo sguardo e con la parola! Il segreto è ciò che con esse si riesce a trasmettere in termini di convinzione e sicurezza.

Ricorda la cosa più importante! Da per scontato che il fenomeno che deve manifestarsi , accadrà, agisci come fosse già accaduto, e la suggestione sarà più forte che mai!

N.B.: Si informa che GiochiDiMagia non è responsabile sotto nessun aspetto per problemi derivanti da una errata comprensione e applicazione delle informazioni presenti sul sito.

Fascinazione

Esiste una forma particolare e molto immediata di induzione ipnotica ottenuta con lo sguardo che si chiama “FASCINAZIONE”

Per ottenere la fascinazione su un soggetto devi puntare il tuo sguardo alla radice del naso fra i due occhi del soggetto,ordinando con volontà assoluta di guardarvi negli occhi .

In questa tecnica più che mai è importante il convincimento dell’ipnotista che deve essere sicurissimo di se stesso per trasmettere la suggestione al soggetto.

Dopo un poco lo sguardo del soggetto si affaticherà nell’intento di fissare quello dell’ipnotista che in realtà non sta guardando il soggetto negli occhi.

 

Questa fatica farà insorgere nervosismo nel soggetto ed i primi segni ipnotici.

Il soggetto affascinato seguira il vostro sguardo come incollato ad esso,eseguirà ogni vostro movimento e metterà in atto le vostre suggestioni.

Lo stato di fascinazione viene solitamente interrotto soffiando leggermente sugli occhi dell’ipnotizzato.

L’Ipnosi da Spettacolo

L’ipnosi è un’arte in tutti i sensi,è usata a scopi terapeutici,per ottenere motivazione e rilassamento,per smettere di fumare,molti ipnotisti attualmente e in passato hanno usato l’ipnosi per intrattenere.

Nell’ipnosi da palcoscenico l’ipnotista ha tutto il pubblico davanti e deve trovare i suoi soggetti più adatti tra tante persone.

Per far ciò vengono fatte delle prove preliminari per vedere quali possono essere le persone più indicate da far poi salire sul palco e proseguire con l’ipnosi vera e propria.

Avrai sicuramente sentito parlare del noto ipnotista televisivo Giucas Casella,non vogliamo qui entrare nel merito dell’autenticità o meno delle sue performance,si sa in TV lo spettacolo deve riuscire quindi non ci sarebbe da meravigliarsi se diverse ipnosi fossero state per cosi dire…contrattate…ma al di la di queste considerazioni Casella selezionava i soggetti col suo metodo preferito, cioè con la suggestione delle mani intrecciate sulla testa.

 

Questo è solo un esempio, se ne possono inventare svariati, ma il fine è sempre quello vedere chi è molto suggestionabile.

L’ipnotista selezionati i suoi soggetti ideali ,o un solo soggetto, li fa salire sul palco e li prosegue con l’induzione ipnotica vera e propria per produrre ,nei casi genuini, fenomenologie come la catalessia, l’analgesia,piuttosto che una risata che non si può fermare o mangiare una patata sentendo il sapore di una fragola.

La Tecnica della fissazione del dito

Tra le tecniche di induzione più famose, e che nell’immaginario collettivo fanno pensare all’ipnosi c’è senza dubbio la tecnica della fissazione del dito.

L’ipnotista fa accomodare il soggetto da ipnotizzare su una sedia.

Lo invita a cercare una posizione nella quale si trova comodo e a suo agio.

Pone il suo dito indice davanti al viso del soggetto e gli ordina di fissarlo attentamente.

La distanza del dito dal viso varia tra 5/10 cm all’altezza della radice del naso, e l’ipnotista esegue un movimento in avanti e indietro dicendo al soggetto di continuare a fissare il dito.

La distanza è indicativa infatti se ci si avvicina troppo il soggetto è in difficoltà a ,mettere ben a fuoco e questo potrebbe creare resistenze.

Nemmeno ci si allontana troppo, il tutto ha lo scopo di affaticare la vista.

Occorre, in questa tecnica calibrarsi sulla risposta del soggetto, quando si vede che il soggetto segue bene il movimento del dito, si può accelerare un poco il movimento, ciò che viene a crearsi è un rapporto tra operatore e soggetto, e tra il dito e lo sguardo è come se ci fosse una forza, un filo invisibile, una calamita, che attira lo sguardo verso il dito.

Se il soggetto fatica nel seguire il dito si rallenta adattandosi al suo ritmo.

Anche il tono di voce con il quale ci si rivolge al soggetto va calibrato al soggetto stesso, se il soggetto rallenta il ritmo si rallenta il ritmo del parlato e si abbassa il tono vocale.

Si può proseguire con una frase del tipo “mentre il tuo sguardo fissa il mio dito ti potrebbe capitare di sentire qualcosa che cambia nel tuo sguardo”

“potresti sentire le tue palpebre diventare pesanti e il tuo sguardo affaticato”

In realtà gli stai solo descrivendo ciò che in realtà sta accadendo.

 

Questo è per così dire un trucco..infatti il soggetto verifica che ciò che dici sta realmente accadendo e si autosuggestiona, così la sua facoltà critica diminuisce e l’ipnotista acquisisce potenziale ipnotico nei confronti del soggetto.

Si utilizza un fenomeno fisiologico, ossia la stanchezza visiva provocata dalla fissazione prolungata di un oggetto in movimento per far notare che un fenomeno è accaduto e innescare l’autosuggestione.

Oltre la stanchezza ogni fenomeno che cogli nel soggetto può essere sfruttato allo stesso modo, la tecnica è sempre quella di farglielo notare e verificare.

Ad un certo punto il soggetto tende a sbattere le palpebre e questo è il momento di indurre la chiusura delle stesse.

Puoi proseguire dicendo “le palpebre diventano sempre più pesanti, ogni volta che si abbassano sono sempre più pesanti, sempre più pesanti, piacevolmente pesanti”

A questo punto gli occhi sono completamente chiusi.

Quando il soggetto è ben affaticato e sbatte parecchie volte le palpebre ma non le chiude, si può indurre la chiusura con un unico passaggio del dito davanti agli occhi dall’alto verso il basso.

Occorre essere molto decisi e sicuri dise, in sostanza gli si dice di chiudere gli occhi in maniera non verbale passando il dito davanti ai suoi occhi verso il basso, invitando quindi le palpebre ad abbassarsi per imitazione.

L’espediente fatto da persona sicura del risultato funziona praticamente sempre, se non dovesse funzionare occorre abbassare le palpebre manualmente con le dita della mano.

Da qui in poi si continuano a dare suggestioni per amplificare le senzazioni degli occhi e trasportarle alle braccia, ai muscoli, ecc e si “somministrano” immagini a seconda della fenomenologia che si vuole ottenere.

Gli stati ipnotici

Dopo l’induzione ipnotica il soggetto può raggiungere diversi stati ipnotici di diversa profondità ognuno dei quali caratterizzato da una particolare fenomenologia manifestata.

Normalmente nello studio dello psicologo viene utilizzato il metodo detto “rilassamento frazionato o progressivo” con la quale lo psicologo induce l’ipnosi verbalmente inducendo rilassamento muscolare nel soggetto.

Il soggetto viene fatto accomodare su una comoda poltrona e l’operatore induce l’ipnosi, in realtà alla fine di questa induzione il soggetto è immobile e molto rilassato ma ha piena coscienza di ciò che accade e alla fine dell’ipnosi ha pieno ricordo.

La fenomenologia ipnotica manifestata è spesso quasi nulla, ci può essere catalessi e inerzia nei movimenti.

Questo tipo di stato ipnotico leggero può essere anche autoindotto, si chiama appunto “autoipnosi”.

Con metodi di induzioni più appropriati può essere indotta una ipnosi vigile tale che il soggetto può interagire completamente con l’ambiente che lo circonda e allo stesso tempo rispondere alle suggestioni date dall’operatore ipnotista sempre che siano coerenti con i propri ideali e credenze.

I tempi di risposta e i movimenti del soggetto possono risultare rallentati e si possono presentare fenomeni come l’allucinazione.

Di solito alla fine dell’ipnosi il soggetto mantiene il ricordo dell’esperienza.

Con parecchia pratica l’ipnosi vigile può essere autoindotta con le tecniche di autoipnosi.

Per raggiungere invece lo stato di “sonno ipnotico” occorre che l’induzione venga fatta da un operatore esperto.

 

In questa condizione il soggetto sembra appunto dormire, il rilassamento muscolare è totale, gli unici movimenti sono quelli respiratori della cassa toracica e degli occhi dietro alle palpebre.

Il mezzo di comunicazione del soggetto ipnotizzato con l’ipnotizzatore è la voce e solo l’ipnotizzatore può fare riemergere il soggetto dal sonno ipnotico.

Chiaramente condizioni pericolose sopravvenute fanno uscire il soggetto dall’ipnosi facendo riemergere le facoltà critiche.

La fenomenologia ipnotica nel sonno ipnotico è importante e consta sia dell’amnesia post ipnotica che dell’analgesia.

Un altro stato ipnotico profondo è il “sonnambulismo”, in questo stato il soggetto si muove , parla, interagisce con l’ambiente circostante anche se si trova in uno stato ipnotico molto profondo.

La fenomenologia ipnotica manifestata è molto importante, si verifica analgesia, allucinazioni.

Il soggetto è capace di sviluppare fenomeni importanti e interagire con l’ambiente ma non prende iniziative se non suggerite dall’ipnotista.

Da specificare che il soggetto non è un burattino, le suggestioni non coerenti con la propria etica, sicurezza, ecc non vengono assecondate.

Soggetto ipnotizzato

Una volta indotta l’ipnosi occorre verificare che il soggetto sia realmente ipnotizzato.

Spesso negli studi degli psicologi la verifica non viene fatta succede così che il soggetto è molto rilassato ma in uno stato di coscienza alterata molto blando, non perde mai la facoltà critica e in questo modo le suggestioni che sono la terapia, difficilmente attecchiscono e non ci sono risultati in termini di guarigione.

Un soggetto realmente ipnotizzato presenta uno stato alterato di coscienza, una condizione fisica modificata e presenta fenomeni ipnotici.

Se il soggetto è ipnotizzato deve sviluppare fenomenologia ipnotica, se non risponde alle suggestioni non è ipnotizzato.

La somministrazione della suggestione, la sua realizzazione e la presa di coscienza da parte del soggetto amplificano ulteriormente lo stato ipnotico in un circolo che si rafforza.

 

Negli studi degli psicologi raramente viene verificata la condizione ipnotica del soggetto, aspetto trascurato ma necessario al fine del successo della terapia.

Nell’ambito dell’intrattenimento, dell’ipnosi da scena, quando genuina, si usano tecniche più immediate e potenti, favorite dal contesto fortemente emozionale del palco, che rendono lo stato ipnotico spesso molto profondo e altamente responsivo.

Diciamo che lo psicologo non ha una forte necessità di verificare l’ipnosi in quanto procede ugualmente, anche senza successo, in ambito chirurgico invece, qualora si volesse provocare una analgesia per estrarre un dente ad un paziente, è chiaro che bisognerà essere ben sicuri che sia ipnotizzato.

Il concetto fondamentale da tenere a mente è di fare notare al soggetto qualsiasi fenomenologia che si presenti durante l’induzione al fine di aumentare l’autosuggestione e quindi abbassare la critica e la resistenza nel confronti dell’ipnotista.

Tecnica non verbale del pennarello

Questa tecnica di induzione ipnotica non verbale è molto spettacolare ma necessita di un ipnotista molto esperto e sicuro di se.

Il soggetto e l’ipnotista sono vicini, in piedi, l’ipnotista per aumentare la carica emotiva appoggia una mano sulla sua spalla e con l’altra pone un pennarello davanti agli occhi del soggetto.

Il soggetto ha dei movimenti naturali, delle oscillazioni dovute in parte al normale mantenimento della posizione eretta e in parte alla respirazione, queste oscillazioni vengono osservate dall’ipnotizzatore che comincia a ricalcarle con il movimento del pennarello.

Dopo pochi istanti si istaura una sincronia tra il pennarello e il capo del soggetto che sembra seguire come una calamita il pennarello nei suoi movimenti , quando il pennarello va su il soggetto alza il capo, quando va giù lo abbassa.

 

Quando questo tipo di rispecchiamento è perfettamente sincrono l’ipnotista lascia cadere il pennarello a terra e il soggetto cade, sembra svenire abbandonandosi a un completo rilassamento muscolare.

È una tecnica dall’impatto visivo molto spettacolare ma può essere eseguita con successo solo da un ipnotizzatore veramente molto esperto e sicuro di se.

Fascinazione e metodiche correlate

La fascinazione è una tecnica di induzione ipnotica non verbale molto spettacolare e fissata nell’immaginario collettivo.

Nella mente del profano c’è l’immagine dell’ipnotizzatore che ipnotizza con lo sguardo.

Premettiamo che questa tecnica è fattibile da persone esperte e necessita di grande padronanza e sicurezza.

Tecnicamente la fascinazione consiste in una fissazione degli occhi del soggetto da ipnotizzare, le palpebre dell’ipnotizzatore non debbono mai sbattere.

In questo rapporto di “forza” sguardo contro sguardo si genera una forte carica emotiva ed emozioni di diverso tipo, sembra che l’ipnotizzatore stia guardando dentro il soggetto che può sentirsi intimidito da tale forza.

Il soggetto sottoposto a questo tipo di stimolo non sa come reagire, l’ipnotista sposta il fuoco del suo sguardo prima sull’occhio poi sulla radice del naso o oltre il soggetto generando disorientamento nel soggetto che non riuscendo a comprendere a livello razionale ciò che succede tende spesso a chiudere gli occhi per uscire da questa situazione.

Occorre che l’ipnotizzatore sia sicurissimo di se e ottenga l’ipnosi in breve tempo, altrimenti il soggetto potrebbe alzare barriere e non sarà più possibile indurre l’ipnosi.

La fascinazione è una sfida da vincere in breve tempo, tutto accade in qualche secondo.

Esiste una variante della fascinazione che prevede alcuni passaggi con le mani come ti andrò a descrivere.

Viene fatto accomodare il soggetto da ipnotizzare su una poltrona col capo all’indietro.

 

L’ipnotizzatore esegue la fascinazione con lo sguardo per qualche istante poi mette il pollice della mano sinistra sulla fronte del soggetto e il pollice della mano destra sul mento del soggetto.

Con il pollice della sinistra scivola sulla fronte verso il basso suggerendo in modo non verbale la chiusura delle palpebre, mentre contemporaneamente con il pollice della destra preme al centro del mento del soggetto suggerendo sempre in modo non verbale il rilassamento dei muscoli della bocca.

Puoi provare su te stesso la tecnica.

Alla fine dei passaggi gli occhi sono chiusi e le labbra del soggetto sono leggermente aperte.

Il pollice sul mento viene portato all’altezza di quello sinistro sul naso.

I pollici poi scorrono sulle sopracciglia e passano dietro alle orecchie fino a giungere al collo e seguendo una sorta di sfioramento.

Questo sfioramento provoca rilassamento dei muscoli del collo e la testa del soggetto tende a piegarsi da una parte.

La tecnica è potente e spettacolare ma richiede che sia esercitata da ipnotizzatore profondamente esperto.

Tecnica del ricalco e guida

L’ipnotista e il soggetto sono uno davanti all’altro, in questa posizione anche non parlando si mandano dei messaggi non verbali , di alcuni vi è consapevolezza, di altri no.

L’ipnotizzatore esperto coglie i  segnali che riceve dal soggetto, li rispecchia rimandandoli al mittente utilizzando il linguaggio del corpo.

Man mano che si va avanti la quantità di messaggi non verbali che arriva al soggetto aumenta e diminuisce la sua capacità critica.

I segnali da rispecchiare possono essere tantissimi, il toccarsi un occhio, lo sbattere le ciglia, piegare il capo da un lato, qualunque piccolo segnale può essere rispecchiato con uno analogo.

Altri segnali sono la frequenza respiratoria, il tono più o meno rilassato dei muscoli, lo sguardo e il gesto di deglutire.

 

Il ricalco non deve essere necessariamente identico, anzi meglio se richiama solo il gesto del soggetto senza imitarlo in maniera identica, potrebbe essere visto come uno “scimmiottare” e quindi con connotati negativi e aumento della resistenza e critica.

Nell’attuazione di questa tecnica si tiene a mente il concetto di rispecchiamento per cui se il soggetto muove la sua gamba sinistra l’ipnotista muove la sua destra come se si fosse davanti ad uno specchio.

Dopo alcuni passaggi della tecnica si instaura un rapporto tra soggetto e ipnotizzatore tale che il soggetto segue ciò che fa l’operatore che diventa soggetto attivo della procedura e qualunque comportamento mette in atto l’ipnotista viene ripetuto dal soggetto.

Questa tecnica ipnotica è utilissima anche in vari ambiti della vita, negoziazione, relazioni, ecc ed è utilissima al fine di aumentare l’efficacia delle tecniche induttive verbali se applicata contestualmente ad esse.

I buoni soggetti ipnotici

È risaputo che ogni soggetto è ipnotizzabile anche se ci sono dei soggetti con caratteristiche che li rendono più facilmente e velocemente ipnotizzabili rispetto alla media.

Lo scopo è chiaramente quello di essere in grado di ipnotizzare tutti i soggetti nonostante le differenze di predisposizione degli stessi.

Esistono le scale di Harward e Stanford che consistono in una serie di test che durano circa ¾ d’ora e servono a testare appunto la predisposizione del soggetto all’ipnosi.

Chiaramente impiegare un tempo così elevato potrebbe essere qualcosa di non compatibile, ad esempio nell’ambito dell’ipnosi da strada o comunque dell’ipnosi nell’ambito dell’intrattenimento.

Un ipnotizzatore esperto riesce per esperienza a capire se un soggetto è o no un buon soggetto ipnotico, è difficile spiegare questa cosa ma sicuramente un soggetto che nella normale conversazione e comunicazione è portato è seguire un oggetto che gli si pone nel suo campo visivo, il modo e la durata del suo sguardo se lo si guarda negli occhi, e altri elementi, possono dare grandi informazioni sulle attitudini ipnotiche del soggetto.

Poi ci sono alcuni test di suggestionabilità che servono per testare quanto il soggetto sia in grado di seguire un percorso propostogli dall’ipnotista partendo da un livello e man mano aumentando ad un livello un po’ più impegnativo.

Anche l’età ha una grande influenza sull’ipnotizzabilità di un soggetto, i bambini sono difficili da ipnotizzare anche se facilmente suggestionabili al contrario degli adulti che sono molto meno suggestionabili ma meglio ipnotizzabili.

Esiste anche un test, il test di “Spiegel” che consiste nel fare guardare il soggetto verso l’alto in modo da valutare la quantità di bianco dell’occhio (sclera) che si rende visibile, secondo il test le possibilità di ipnosi sono maggiori proporzionatamente a quanto bianco è visibile, più bianco equivale a maggiore ipnotizzabilità.

Il test prosegue chiedendo al soggetto di con lo sguardo rivolto in alto, di chiudere lentamente le palpebre, questo fa in modo che il bianco si evidenzi ancora meglio.

La trance, tra rilassamento e ansia

Anche l’ansia può essere il fattore scatenante di una trance magnetica, ipnotica o per mezzo di suggestione. Il modello del rilassamento si è consolidato nella nostra disciplina fino a diventare egemone. Il rarefarsi dei fenomeni di trance, però, lascia supporre un eccessivo irrigidimento dogmatico imposto dalla psicologia e dalla medicina. Gli esperimenti dovrebbero essere ripresi al più presto per confermare l’ipotesi ansiosa come approccio altrettanto normale per determinare i fenomeni di induzione in trance.

Nel libro “Mesmeerismo, Ipnosi e Suggestione. Uno studio sulle abilità necessarie per indurre la trance negli individui e nelle moltitudini” abbiamo trattato della trance delle masse. Nei gruppi numerosi, opportunamente stimolati, come abbiamo cercato di dimostrare, i fenomeni di trance possano essere ottenuti sia con il rilassamento, sia suscitando ansietà o l’agitazione. Allo scopo abbiamo citato i noti casi della medievale danzimania e delle frenetiche cerimonie tribali delle popolazioni aborigene.

Gli ipnoterapeuti, durante le anamnesi dei pazienti e le indagini psicologiche, potranno accorgersi facilmente quale tecnica sarà più opportuna. Utilizzare l’ansia, anziché il rilassamento, in molti casi, potrebbe essere più proficuo. L’ansia è già pronta per l’uso al contrario dell’improbabile rilassamento, difficile da ottenere, poiché richiede una volontà di cooperazione nel paziente che potrebbe mancare.

Molte persone entrano in trance con il rilassamento. Altrettante persone entrano in trance con l’ansia.

Occorre separare sempre l’induzione dall’utilizzazione della trance. Per comprendere meglio questo concetto è utile formulare ipotesi estreme o paradossali e osservare le curiose conseguenze. Ai soggetti indotti in trance, con tecniche basate sul rilassamento, per esempio, come risposte fenomenologiche, potrebbe essere richiesto di esprimere degli stati agitati. Al contrario ai soggetti ansiosi in trance potrebbe essere richiesto di formulare stati di quiete. Il mentalista dovrà sempre sapere dove si trovi la mente delle persone che ha in trattamento per evitare di incappare in clamorosi equivoci. Cercare di provocare uno stato di rilassamento in una persona agitata, per indurre la trance, è una operazione improba. Analogo discorso per l’inverso.

Il rilassamento non è una condizione definita con precisione. Le precondizioni fisiche sono l’immobilità, la chiusura degli occhi e il controllo del respiro. Il rilassamento è concepito come un processo automatico, avviato da queste condizioni, che si approfondisce progressivamente con il trascorrere del tempo, in modo autonomo. La questione, però, a questo punto, si complica e diventa piuttosto intricata. L’ansia, a differenza del rilassamento, avrebbe capacità refrattarie alla penetrazione dell’altrui pensiero (come se fosse un antidoto) oppure dovrebbe potersi porre sullo stesso piano?

La trance non è un fenomeno esclusivamente interiore dell’individuo ma ha delle propaggini esterne. L’operatore (Magnetizzatore, Ipnotizzatore o suggestionatore) non è mentalmente inerte poiché apporta il suo contributo psichico determinante alla realizzazione del fenomeno. Ai professionisti capaci d’indurre la trance, assodato un loro intervento mentale dall’esterno, serve davvero il rilassamento, oppure potrebbero prescinderne, utilizzando, per i propri scopi, anche stati ansiosi o qualsiasi altro stato in cui si trovi la mente in quell’istante. La tecnica ipnotica ha ancora senso? Il suo uso, con tutta probabilità, vale solo per gli apprendisti dell’ipnosi. Un professionista affermato potrebbe farne anche a meno. Il suo unico limite sarà la sfibrante stanchezza mentale degli esercizi di mantenimento del potere psichico.

Queste considerazioni spostano il baricentro dell’induzione in trance dal soggetto passivo a quello attivo accentuando il ruolo modulare dell’operatore. Una rapida valutazione delle circostanze potrà indicare se le condizioni possano essere proficue sia per l’induzione sia per l’utilizzazione della trance, in stretta correlazione dallo stato rilassato o ansioso del soggetto bersaglio.

Gilberto Bignamini

 

La bidirezionalità delle capacità ipnotiche. Ipnotizzatori e soggetti ipnotizzabili con capacità di segno polare negativo.

Moltissimi individui a un bivio intraprendono sistematicamente la strada sbagliata. Al gioco d’azzardo non indovinano un solo lancio. Questa pervicace ostinazione nell’evitare di cogliere l’esito permette d’introdurre l’argomento dei poteri psichici di segno polare negativo. Al gioco dei dadi, su dieci lanci, la media statistica dovrebbe restituire cinque esiti di numero pari e altrettanti numero dispari. Un sensitivo potrebbe pronosticare la maggioranza degli esiti vincenti. Un antisensitivo potrebbe pronosticare la maggioranza degli esiti perdenti. Questo, quindi, non significa che il soggetto non sia dotato di poteri psichici, al contrario, egli li possiede, ma di segno polare negativo. Nel libro (Mesmerismo, Ipnosi e Suggestione) sono stati posti in evidenza i campi di segno polare negativo, che potrebbero spiegare tanti misteri insoluti della pratica magnetica, ipnotica e di suggestione. La Fisica ha teorizzato l’ipotesi dell’antimateria. Un fenomeno analogo avviene nella pratica ipnotica, cioè l’esistenza di capacità ipnotiche attive e passive di segno polare negativo.

I soggetti refrattari all’ipnosi con i metodi tradizionali potrebbero essere invece ipnotizzati da ipnotizzatori con poteri psichici di segno negativo. L’induzione in trance, così, preso atto di questo effetto, dovrebbe diventare più flessibile, specificarsi e adattarsi alle persone. Delle previe indagini psicologiche potrebbero rivelare quale possa essere l’ipnotizzatore più adatto. Un antipnotizzatore (in senso analogo all’antimateria) potrebbe ottenere maggiori successi con soggetti che abbiano psicologie di segno negativo prossime alla sua.

“Le capacità ipnotiche sono bidirezionali. Questo spiega perché, involontariamente, talvolta, le suggestioni o le autosuggestioni realizzano il risultato inverso di quello che vorremmo.”

Si pone la questione di come invertire il senso del potere psichico, oppure come utilizzarlo così come è, senza modificarlo, tenuto conto che potrebbe non essere proficuo in questo universo (il soggetto, infatti, imbocca il percorso sbagliato e perde al gioco). Per effettuare la correzione, come in una immagine riflessa nello specchio, basterebbe soltanto fare l’inverso, per esempio, al bivio, prendere l’altra strada. Questo semplicismo, però, è troppo ingenuo per potere funzionare sempre. Con questo tipo di soggetti, per potere effettuare o ottenere una induzione in trance, occorre concettualizzare nei suoi aspetti fondamentali ed elaborare una apposita tecnica ipnotica.

Successi empirici, in queste situazioni, potrebbero scaturire dall’imprevedibilità. Nelle decisioni d’istinto sarebbe opportuno cambiare la decisione all’ultimo istante. Nell’effettuare un preciso pronostico abbandonarlo per puntare sulle aree meno probabili. Nell’indurre una trance utilizzare metodi personali e alternativi a quelli appresi nelle scuole d’ipnosi.

Le capacità magnetiche, ipnotiche e di suggestione, dunque, possono essere supportate da capacità psichiche che possono essere bidirezionali (positive o negative). Una induzione in trance apparentemente non riuscita, da parte di un ipnotizzatore con capacità di segno polare negativo, potrebbe comunque lasciare degli strascichi sui soggetti passivi. Qualcosa, comunque, è accaduto e la persona dovrà essere deipnotizzata come se lo fosse stata effettivamente, altrimenti sarà passibile di sfasamento del ritmo circadiano, sonnolenza protratta o mal di testa da confusione mentale. Gli ipnotizzatori o le ipnotizzatrici, prima di incominciare a esercitare la professione, dovranno comprendere la natura dei propri poteri per usarli in modo vantaggioso conformemente alla propria indole polare.

 

Gilberto Bignamini

Iperinduzione Ipnotica

La suggestione ipnotica deve essere una comunicazione prescrittiva. Quando gli altri non diventano immediatamente dei seguaci, eseguendo le prescrizioni impartite, è semplicemente perché abbiamo trascurato di farlo nel modo appropriato. Analizziamo la nostra comunicazione e impariamo a formulare ordini imperiosi con migliore precisione.

L’induzione in trance è la conseguenza del pensiero dominante dell’ipnotizzatore. La suggestione con la parola o con l’oscillazione dei pendoli appesi alle catenine avverrà soltanto dopo per costituirne l’aspetto tangibile e la rappresentazione visibile. Prima della percezione esteriore, provocata dalle tecniche di induzione, esiste l’ideazione nella mente dell’ipnotizzatore, cioè la volontà di trarre qualcuno in ipnosi per fargli compiere una attività.

L’ipnotizzatore deve compiere un importante lavoro mentale di preparazione dell’induzione in trance e avere bene in mente quale sia l’obiettivo che potrebbe raggiungere con le persone a sua disposizione. La creazione dell’atmosfera ipnotica avviene già nella mente dell’ipnotizzatore prima che gli echi delle suggestioni si disperdano nell’etere e in questa testa dobbiamo entrare per carpirne i segreti.

Un ipnotizzatore, quando vuole indurre qualcuno in trance, cosa e come pensa nelle circonvoluzioni del suo cervello? L’induzione, come comprenderemo, è frutto dell’energia mentale dell’ipnotizzatore, analogo, per molti aspetti, allo sforzo dell’apprendimento a memoria o lo sviluppo di un processo cognitivo, ideativo o creativo. A questo si aggiunge lo sforzo proiettivo di dipingere lo scenario immaginario entro il quale agiranno i soggetti ipnotizzati. Questo processo induttivo, le prime volte, richiede uno sforzo mentale enorme. Dopo, con l’addestramento e la creazione di abitudini (routine), diventerà progressivamente più semplice.

La televisione, con delle azzeccate inquadrature, riesce istantaneamente a spiegare dei concetti che richiederebbero molte parole. Nina Theroux (Laura Mennell), nella serie televisiva “Alphas”, offre una rappresentazione straordinariamente vivida di come si pratica l’iperinduzione ipnotica.

La suggestione (o qualsiasi previo atto induttivo), come avviene in una proiezione a tunnel, prima ancora di essere pronunciata a voce dall’ipnotizzatore, deve essere già rimbombata innumerevoli volte nella mente del soggetto bersaglio, scombinandogli il modo di pensare, parlare e agire.

Oggi, per una ipnosi efficace, occorre rivalutare la suggestione verbale diretta a ordini imperiosi. Storicamente, con l’invenzione dell’inconscio, da parte della psicoanalisi, si è affermato il predominio accademico dell’approccio al profondo con l’assimilazione dell’inconscio alla trance. Il dialogo intrapsichico tra ipnotizzatore e ipnotizzato, dopo questo momento, doveva avvenire in modo indiretto, parlando all’inconscio, anziché alla persona, considerata psicologicamente come un essere dissociato, privo della capacità di percepire sé stesso in modo unitario.

La maggior parte degli ipnotizzatori, grazie alla loro esperienza, non sono caduti in questo inganno intellettuale e hanno continuato a formulare ordini imperiosi diretti, gli unici che funzionino veramente. Il soggetto in trance, come tutti sappiamo, non pensa autonomamente e, senza gli ordini dell’ipnotizzatore, rimane completamente inerte nella mente e nel corpo. Egli reagisce unicamente agli ordini dell’ipnotizzatore. Tali ordini devono essere formulati in modo semplice, chiaro e saranno eseguiti alla lettera, senza che quest’ultimo aggiunga d’impulso azioni personali estranee al contenuto delle suggestioni.

Quando parliamo con gli altri non siamo abituati a formulare ordini imperiosi. Ordini imperiosi non significa rendersi odiosi prevaricando gli altri con comandi mono direttivi. Per rendersene conto basterà registrare il contenuto delle conversazioni interpersonali e riascoltarle successivamente per coglierne le differenze. Gli altri, come emergerà chiaramente, non avranno subito il fascino ipnotico poiché la comunicazione non aveva contenuto prescrittivo, insomma non si è ordinato di fare alcunché e pertanto sono rimasti senza istruzioni, facendo prevalere la propria volontà.

Il Magnetismo, l’ipnosi e la Suggestione, inoltre, devono essere considerate al pari di una lingua straniera. Per comunicare con uno straniero occorre conoscere la sua lingua. L’ipnotizzatore, dunque, allo stesso modo, per comunicare con un soggetto ipnotizzato, dovrà essere a sua volta in trance, cioè essere capace di dialogare nella lingua dello stato di coscienza in cui versa l’ipnotizzato.

Le serie televisive, con immagini esplicative, spesso aiutano a spiegare dei fenomeni psicologicamente molto complessi. Il personaggio di Nina (impersonato dall’attrice Laura Mennell), nella serie televisiva “Alphas”, offre un esempio vivido di che cosa sia e come funzioni l’iperinduzione ipnotica. Nina Theroux, con l’uso dei suoi straordinari poteri mentali, riesce a ottenere tutto quello che vuole da chicchessia e questo è quello che vogliamo ottenere anche tutti noi.

 

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https://www.youtube.com/watch?v=OlI6SLNY6Cw

https://www.youtube.com/watch?v=83eFu26fKbU

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